Categorie: Cinema sul web

“La vittima designata” di Maurizio Lucidi

Qualche settimana fa è morto Tomas Milian.

Molti hanno ricordato l’attore cubano per le sue interpretazioni dei due ruoli speculari di simpatico malfattore (er Monnezza) e rude ispettore (Nico Giraldi) entrambi romani entrambi protagonisti di film molto popolari tra la fine degli anni settanta e gli anni ottanta.

Naturalmente Tomas Milian è stato ricordato anche per i ruoli importanti che ha recitato per grandi registi italiani come Citto Maselli (I Delfini), Mauro Bolognini (La notte brava), Valerio Zurlini (Le soldatesse), Nanni Loy (Un giorno da leoni), Carlo Lizzani (Banditi a Milano) e diversi altri.

Uno dei film meno conosciuti interpretati da Milian nella sua carriera è “La vittima designata” di Maurizio Lucidi, del 1971.

Lucidi nasce cinematograficamente come montatore anni prima per poi passare dietro la macchina da presa. Non ha fatto una gran carriera e sinceramente quasi tutti i suoi film sono da dimenticare.

Ma “La vittima designata”  non è tra questi. In questo thriller Lucidi trovò la chiave per costruire un gran bel film: i due attori coprotagonisti, Tomas Milian e Pierre Clementi, che era il bello e dannato del momento, le ambientazioni decadenti di una Venezia invernale, le scenografie milanesi ispirate al design moderno di quegli anni (Milian interpretava nel film un pubblicitario) e le musiche di Bacalov che anticipavano quelle che poi sarebbero diventate il “Concerto Grosso” dei New Trolls pochi mesi dopo.

Tomas Milian nel film recitava con la sua voce originale perché il suo personaggio aveva origini sudamericane, quindi niente romanesco di Ferruccio Amendola, suo storico doppiatore.

“La vittima designata” è un bel thriller italiano dei primi anni settanta che non ha avuto il giusto riconoscimento come lo ebbero altri thriller di altri ben più noti registi in quegli anni, ed è dunque rimasto sconosciuto anche per i passaggi televisivi davvero rari.

Buona visione.

FabMind

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