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L’atleta paralimpico incoraggia un bambino con la sua prima protesi: la vera forza di un campione

Ha visto un bambino che stava provando per la prima volta la sua nuova gamba protesica, e il campione del mondo ha lasciato subito quello che stava facendo per offrirgli il suo sostegno. Blake Leeper è un atleta degli Stati Uniti nato senza entrambe le gambe; 8 volte medaglia internazionale di atletica leggera paralimpica e detentore del record mondiale. Quel giorno si trovava all’ospedale di Oklahoma City per farsi montare delle nuove protesi, quando ha incontrato il piccolo KJ Dyer, che tentava di muovere timidamente i suoi primi passi; negli occhi di quel bambino ha rivisto le difficoltà della sua infanzia e ha capito che non poteva lasciarlo da solo.
Blake ha indossato le sue prime protesi quando aveva solo 9 mesi e fin da piccolissimo ha sempre amato fare sport, dimostrando che con l’impegno si possono raggiungere traguardi impensabili. Al liceo per un periodo ha accantonato la carriera atletica per prepararsi agli studi di medicina, ma nel 2008 un evento ha riacceso definitivamente la sua passione: un atleta paralimpico era riuscito a entrare nella top 10 dei più grandi sportivi del mondo; il suo nome era Oscar Pistorius, e in quel momento il giovane Blake giurava a se stesso che non si sarebbe dato pace finché non fosse riuscito un giorno a sfidarlo in pista. Con la sua determinazione in poco tempo Blake ha catturato l’attenzione della squadra paralimpica americana, cominciando a competere, con zero esperienza ma grande talento e voglia di fare. Molto presto i risultati hanno superato le più rosee aspettative; alle Paralimpiadi di Londra 2012 Blake si è ritrovato a correre spalla a spalla, proprio con quel campione da cui tutto aveva avuto inizio. In quell’occasione non è riuscito a battere Pistorius ma ha conquistato un bronzo e un argento, nei 200 e nei 400m, affermandosi a livello internazionale. Il successo però ha portato con sé distrazioni e tentazioni; perdendosi in un tunnel di feste e frequentazioni sbagliate, nel 2015 Blake è risultato positivo al test antidoping che gli è costato l’allontanamento per un anno da qualsiasi competizione sportiva.
Ma anche dall’errore più grande della sua vita Blake è riuscito a rialzarsi. Non ha abbandonato il suo sogno e ha ricominciato da zero, sfruttando quello stop forzato per allenarsi più di quanto avesse mai fatto. Oggi quel periodo buio è solo un lontano ricordo e Blake è tornato a gareggiare promettendo a se stesso di non impegnarsi soltanto per vincere titoli e medaglie, ma soprattutto per essere l’esempio migliore possibile: "Tutti affrontano ostacoli, ma sii sempre grato per le cose che hai che ti aiutano a superarli e usa quell’energia per aiutare gli altri a fare lo stesso. La vita è per il 10% ciò che ti accade e per il 90% come reagisci".


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