Tra gli orrori commessi dai nazisti nei campi di sterminio ce n’è uno che non sempre viene ricordato. In una baracca segreta, sconosciuta perfino alla maggior parte dei deportati, i bambini venivano usati come cavie delle folli ricerche di un dottore, conosciuto come "Angelo della Morte". Josef Mengele, laureato in medicina e in antropologia, si era guadagnato questo soprannome
perché ad Auschwitz-Birkenau, all’arrivo dei treni stracolmi di deportati, lui era sempre presente per decidere chi entrava e chi invece doveva essere ucciso subito nelle camere a gas. Quasi tutti i bambini morivano in questo modo, ma tra di loro ce n’erano pochi che venivano risparmiati: si trattava di gemelli o di chiunque presentasse tratti genetici particolari; Mengele era ossessionato da loro e credeva che studiandoli avrebbe scoperto i segreti dell’ereditarietà, con cui riuscire a preservare la purezza della “razza ariana". Agli inizi di aprile del 1944, due bimbe italiane entrarono a far parte dei cosiddetti "bambini di Mengele", strappate dalla loro casa, a Fiume, insieme alla mamma, alla nonne, due zie e un cuginetto, Sergio. Tatiana e Andra Bucci, 6 e 4 anni, non erano gemelle, ma si somigliavano tantissimo, al punto da ingannare Mengele, che scelse loro e il piccolo Sergio per i suoi esperimenti. Le razioni di cibo per questi bambini erano migliori ed erano perfino lasciati liberi di giocare, ma la loro anatomia era accuratamente analizzata e misurata ogni giorno con prelievi del sangue, iniezioni dolorose e, in alcuni casi, interventi chirurgici che si rivelavano fatali.
In quell’inferno per 10 mesi, Andra e Tatiana dimenticarono l’italiano, e se riuscirono a conservare poche e preziose briciole del passato fu solo grazie alle visite clandestine della loro mamma.
Almeno 3.000 gemelli furono selezionati, ma nel nel gennaio 1945, quando i russi entrarono ad Auschwitz, solo 200 bambini erano ancora vivi: le uniche italiane erano Andra e Tatiana. Trascorsero 1 anno in un orfanotrofio a Praga, poi furono portate in Inghilterra, in una struttura che accoglieva orfani di famiglie ebree, dove scoprirono che i loro genitori le stavano cercando.
Mengele invece riuscì a sfuggire al processo di Norimberga e nonostante fosse ricercato come criminale di guerra, si rifugiò in Sud America, scampando alla cattura per il resto della sua vita.
Si ringrazia per la gentile concessione delle immagini:
ADAM INSIGHTS
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https://www.adaminsights.com/
COMUNITÀ DEGLI ITALIANI DI FIUME
(Intervista tratta dall’Archivio della Memoria della Comunità degli Italiani di Fiume)
https://www.youtube.com/channel/UCp33gKZqRQwtOGyzHjaeQaw
NELSON MANDELA FORUM / REGIONE TOSCANA
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