Roma, 21 feb. (askanews) – I marocchini scendono in piazza contro l’aumento dei prezzi dei beni essenziali e gridano slogan che si rifanno al "Movimento 20 febbraio", data in cui si celebra l’anniversario, quest’anno l’undicesimo, della Primavera araba nel Paese. In queste immagini la protesta contro il caro prezzi davanti al Parlamento nella capitale Rabat, ma dimostrazioni simili si sono svolte in diverse città marocchine, tra cui Casablanca e Tangeri.
"Dobbiamo opporci alla tirannia e alla corruzione, promuovere lo slogan ‘Sbarazziamoci di questo stato di polizia’ e costruire una democrazia sotto lo slogan di ignità, libertà, uguaglianza e giustizia civile", ha affermato ad Afp Abdelhamid Amine, a capo del Fronte democratico marocchino. "Il Movimento 20 febbraio deve continuare a liberare il nostro paese dall’ingiustizia e la tirannia. Ci dobbiamo battere per la dignità e la giustizia sociale".
"Lo Stato si sta impegnando in una lotta di potere con gli uomini e le donne marocchine e ha colpito i loro mezzi di sostentamento – denuncia l’attivista per i diritti umani Abderrazek Boughanbour – questo è il motivo per cui diciamo allo Stato marocchino: fermate le politiche impopolari che colpiscono le tasche dei marocchini".
"Chiedo la dissoluzione del governo e del Parlamento e una nuova Costituzione – aggiunge Aziz Driouach, esponente del Partito del Progresso e socialismo – che disegni una nuova legge dei partiti. Il problema nel nostro paese è che i partiti politici sono diventati un business. È impossibile costruire uno stato forte e democratico con partiti e istituzioni che sono invase da corruzione, tirannia e ingiustizia".
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