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Le risposte di Renzi sull’Arabia: “Non ho conflitti d’interesse, riparlerei di Rinascimento”

Matteo Renzi è stato criticato da più parti per il presunto silenzio in merito ai suoi viaggi all’estero per tenere conferenze a pagamento. Una versione contestata da Renzi che ha ribattuto di aver risposto alle critiche in alcune interviste sui media internazionali. In ogni caso, per provare a chiudere alle polemiche, l’ex premier si è intrattenuto a lungo con i cronisti fuori dal Senato, rispondendo a tutte le domande sul tema. Al centro del confronto, in particolare, la trasferta di fine gennaio scorso, quando Renzi ha partecipato a Riad a un convegno durante il quale ha anche dialogato con il principe saudita Mohammed Bin Salman. In quell’occasione, Renzi ha parlato tra l’altro di “Rinascimento arabo” a proposito del governo del principe in Arabia. Un’affermazione contestata da chi ha sottolineato che nel regno saudita si perpetuano ancora forti violazioni dei diritti umani e che Bin Salman è stato accusato dagli Usa di essere il mandante dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi. A Renzi viene contestato poi il compenso di circa 80mila dollari per il suo ruolo nel board del FII Institute, istituto legato alla famiglia reale saudita, promotore tra l’altro del convegno di gennaio a Riad. Una posizione consentito dalla legge, ma secondo molti inopportuna per un senatore in carica. Dal presunto conflitto di interessi al tema diritti umani, dai rapporti commerciali ai suoi compensi personali, ecco come Renzi risponde alle accuse

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