Milano, 12 mar. (askanews) – La crisi pandemica ha colpito molti settori della vita sociale ed economica, tra i più in crisi c’è quello del turismo, che ha avuto drammatiche perdite, nell’ordine dell’80% rispetto al periodo per Covid. In Italia il turismo rappresenta il 13% del Pil, ma anche per tutta Europa si tratta di un comparto strategico. Per ragionare sugli scenari e le possibilità, il Parlamento europeo ha organizzato un evento online dedicato a "Turismo e piano di ripresa Ue", al quale ha preso parte con un messaggio anche il ministro del Turismo italiano, Massimo Garavaglia.
"Parlo spesso con i rappresentanti degli altri Paesi – ha detto l’esponente leghista – presto avremo soluzioni comuni per la mobilità dei turisti, che vogliamo fare ripartire molto presto. La distribuzione dei vaccini ha un ruolo cruciale e anche qui c’è stato un cambio di passo notevole. Come ministri del Turismo ce la metteremo tutta per rappresentare l’importanza del settore per l’economia e l’Europa".
A livello continentale, infatti, il turismo vale anche il 10% dell’occupazione e dall’Unione il messaggio che si vuole veicolare è quello di un forte impegno per la ripartenza, con un piano di interventi e sostegni che riguarda ovviamente anche il nostro Paese. Tra gli ospiti della tavola rotonda digitale anche l’europarlamentare ed esponente di Forza Italia Antonio Tajani.
"Ci sono moltissime possibilità – ha detto nel suo intervento – di usare il Recovery Fund per sviluppare il turismo nel nostro Paese puntando sulle infrastrutture. Possiamo anche in Italia utilizzare il sostegno finanziario europeo per fare qualche scostamento di bilancio per dare ristori sostanziosi a ristoratori e proprietari di bar, perché la situazione è allarmante e c’è anche una tensione sociale molto forte".
Secondo indagini della Commissione Ue, riportate durante l’incontro da Kerstin Jorna, direttore generale Mercato Interno, Industria, Imprenditorialità e PMI, benché la pandemia abbia portato il turismo "sull’orlo dell’abisso", ci sono anche segnali incoraggianti, come il dato del 50% degli europei che dichiara di voler viaggiare nei prossimi sei mesi. Dunque, anche per il vicepresidente del Parlamento europeo Fabio Massimo Castaldo, che ha chiuso la tavola rotonda, è necessario ripartire in tempi brevi.
"Pare evidente – ha spiegato – che la vera scommessa è far ripartire la macchina nel più breve tempo possibile. Anche grazie alle risorse in arrivo dall’Europa, la crisi economica ci offre paradossalmente l’occasione di investire per ripensare il turismo del futuro, i governi dovranno già adesso valutare le implicazioni a lungo termine di questa crisi, stando all’avanguardia rispetto alle iniziative digitali e quelle volte a ridurre drasticamente le emissioni di carbonio".
Accanto a temi specifici, come l’applicazione della direttiva Bolkestein sulla concorrenza in relazione ai balneari, il passaporto vaccinale e il sostegno fiscale al settore, le due parole chiave intorno a cui l’Europa vuole costruire il turismo che verrà sono proprio digitalizzazione e sostenibilità, da mettere ora, o appena possibile, alla prova dei fatti.