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Malattie della retina, troppe le visite saltate causa Covid

Roma, 10 mar. (askanews) – In questi due anni caratterizzati dalla pandemia da Covid-19 non è stato possibile eseguire milioni di visite oculistiche, screening e interventi chirurgici per malattie che possono portare alla cecità. Dopo lo stop pandemico è urgente ricominciare a prendersi cura dei propri occhi. La Società scientifica dei giovani oculisti esperti di imaging retinico (Yoris – Young Ophthalmologists Retinal Imaging Society www.yorissociety.com ) lancia l’allarme ma rassicura: il futuro per i pazienti a rischio di perdita della vista è denso di cambiamenti ed innovazioni tecnologiche già accessibili.

"Sicuramente lo stop causato dalla pandemia – ha detto Daniela Bacherini, presidente di Yoris – ha comportato un significativo ritardo nella diagnosi e nel trattamento di numerose patologie retiniche gravi. È quindi importante e urgente ricominciare a prendersi cura dei propri occhi. Grazie alle nuove tecnologie diagnostiche di Imaging le diagnosi salvavista possono essere più rapide e precoci. Inoltre la disponibilità di immagini digitali di alta qualità facilita il confronto tra colleghi a distanza oltre che l’avvicinamento degli specialisti che lavorano sul territorio ai centri di riferimento. Come Yoris siamo impegnati nel favorire una maggiore diffusione di queste tecnologie e nella valorizzazione di giovani oculisti esperti sempre più nell’usare tecnologie diagnostiche avanzate intelligenza artificiale e telemedicina, attraverso la formazione e la ricerca nel campo dell’Imaging retinico".

Un aiuto può arrivare da professionisti sempre più esperti nell’usare tecnologie avanzate, intelligenza artificiale e telemedicina.

"Andiamo incontro a un futuro ‘challenge’ per gli oculisti – ha aggiunto Rodolfo Mastropasua, vicepresidente di Yoris – non solo in Italia ma in tutto il mondo. Questo perché con l’aumentare dell’aspettativa di vita, ovviamente aumenterà anche la presenza di patologia croniche o di patologie che possono minacciare la vista- Come Yoris abbiamo la possibilità di confrontarci tra colleghi al di sotto dei 40 anni. I giovani oftalmologici di oggi sono nati con tecnologie molto avanzate e hanno a disposizione fin dalla loro specializzazione la possibilità di utilizzare strumenti all’avanguardia e di confrontarsi con un clic".

Tra le innovazioni c’è una tecnica non invasiva e veloce, una sorta di Tac alla retina. "Le tecniche di Imaging retinico – ha concluso Enrico Borrelli, vicepresidente Yoris – sono una parte imprescindibile nei processi diagnostici nelle patologie retiniche e sono anche continuo oggetto di studio e ricerca. Il frutot dell’evoluzione tecnologica ci ha permesso adesso di utilizzare questa nuova strumentazione, la tomografia a coerenza ottica con angiografia che permette in maniera rapida ed efficace di visualizzare i vasi retinici e questo ci dà delle grosse possibilità di poter effettuare delle diagnosi rapide e poco invasive. L’integrazione in programmi più ampi di screening nella teleoftalmolgia combinata con l’intelligenza artificiale può rappresentare una entusiasmante opportunità per la prevenzione delle complicanze oculari".

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