5 gennaio 2009 – Muore Mario Magnotta, bidello aquilano nato nel 1942
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Roma, Palasport, novembre 1990: a pochi minuti dall’inizio del concerto degli Scorpions, un ragazzo salta le transenne, sale sul palco, prende il microfono e grida: “Pronto, Bontempi. Chi è la signora?”, e i diecimila del palazzetto rispondono all’unisono: “NO, SO’ MAGNOTTA”.
La storia di quello che resta indubbiamente lo scherzo telefonico più famoso d’Italia inizia anni prima in un Istituto tecnico commerciale dell’Aquila, il “Luigi Rendini”. Bidello della scuola, dal 1960, è Mario Magnotta.
Due ex studenti, già usi fin dai tempi delle superiori a riempire il bidello di scherzi, vengono a conoscenza nell’estate dell’87 che Mario è appena stato lasciato dalla moglie. Altro particolare che apprendono dallo stesso Magnotta, è che andandosene la moglie si è portata con sé la lavatrice, una San Giorgio acquistata nel 1981 presso la ditta Bontempo dell’Aquila per la non indifferente cifra di 480.000 lire.
I due (Antonello De Dominicis e Maurizio Videtta) iniziano a tempestare il bidello di telefonate, basando il loro scherzo su un fantomatico contratto sottoscritto al momento dell’acquisto dell’elettrodomestico, secondo cui l’acquirente sarebbe obbligato a comprare periodicamente una nuova lavatrice, restituendo la vecchia alla casa madre. Approfittando dell’ingenuità e della bonarietà del bidello, oltre che di un suo certo timore reverenziale nei confronti di persone che vantano titoli di studio, Antonello e Maurizio protraggono lo scherzo per più di un mese, spacciandosi per svariati personaggi: dal direttore della San Giorgio al capo del personale, dal ragioniere della ditta Cinque-Imperia al titolare della Bontempo. Infine, i due decidono di registrare le telefonate, anche alla luce del fatto che la pazienza di Mario sembra iniziare a vacillare. Il colmo si raggiunge all’ultima conversazione (avvenuta il 16 settembre 1987) allorché, di fronte all’ennesima richiesta di onorare il contratto, Magnotta esplode in una lunga serie di insulti e di irripetibili blasfemie.
Dopo lo scherzo, negli ambienti universitari del centro Italia prima e poi dell’intera penisola, iniziano a circolare le musicassette con le registrazioni, che vengono via via duplicate da chi ne entra in possesso. Mario diventa “il bidello più famoso d’Italia”, un fenomeno mediatico che lo vedrà persino ospite in alcune trasmissioni televisive, come il Maurizio Costanzo Show o I fatti vostri. Alla sua morte si è aperta una petizione inviata al sindaco dell’Aquila per intitolargli una pubblica via.
Al link sotto è possibile ascoltare in serie le registrazioni degli scherzi, ma invitiamo caldamente coloro i quali sono particolarmente suscettibili alle blasfemie a non ascoltare.
Scorrendo i video, oltre alle già citate telefonate sulla lavatrice, trovate altri esilaranti scherzi telefonici (sempre a opera di De Dominicis e Videtta), ugualmente ispirati alla separazione di Mario dalla moglie.
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