29 settembre 1943 – Il Consiglio popolare istriano istituisce il “Comitato esecutivo provvisorio di liberazione dell’Istria”: improvvisati tribunali, rispondenti ai partigiani dei comitati di liberazione, emetteranno centinaia di condanne a morte non solo contro rappresentanti del regime fascista, ma anche verso semplici personaggi in vista della comunità italiana, considerati potenziali nemici dello Stato comunista jugoslavo che s’intendeva creare.
La maggioranza dei condannati sarà gettata nelle foibe (profondi pozzi naturali tipici della regione carsica), mentre molti di essi sono ancora in vita. Secondo le stime più attendibili le vittime dei massacri delle foibe ammontano a oltre 4.000 persone, cui vanno aggiunte quelle che persero la vita nei campi di concentramento jugoslavi.
In memoria dei caduti, il Parlamento Italiano ha istituito il Giorno del Ricordo.