Milano, 7 apr. (askanews) – Un punto di partenza singolare per una campagna elettorale, ma visto il momento storico forse il signor Carlos Mayorga ha le sue ragioni. Siamo in Messico e il candidato sta cercando di ottenere un seggio alle elezioni legislative federali per il Partito Encuentro Solidario.
Nello stato settentrionale di Chihuahua, dove si trova Ciudad Juàrez la situazione è al limite. "Abbiamo deciso di avviare questa campagna politica dentro una bara per inviare un messaggio ai politici: hanno un popolo morto, una città, una comunità, una città, uno stato, morti a causa della loro indifferenza", afferma. Ma oltre alla malattia ci sono i malanni storici della società messicana. "Sono rimasti in silenzio sugli alti livelli della criminalità organizzata, sono rimasti in silenzio sulla situazione caotica del Covid", dice.
Più di 300.000 persone, secondo i dati ufficiali, sono state uccise in Messico dal dicembre 2006, quando il governo federale ha lanciato una controversa operazione militare antidroga. Migliaia di candidati, governatori e sindaci hanno iniziato domenica la campagna per le elezioni di giugno all’ombra del Covid-19 e della violenza, che ha già provocato la morte di 16 candidati.
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