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Milano, il covid ha reso le prostitute più fragili e vulnerabili: “Più esposte allo sfruttamento”

L’emergenza Covid ha modificato la quotidianità e gli assetti economici di ognuno di noi e, inevitabilmente, anche il mercato del sesso. Purtroppo, l’impressione da parte degli operatori che da anni si occupano di lotta al traffico di esseri umani è che il Coronavirus abbia indebolito e reso più vulnerabile la già fragile fascia delle persone dedite alla prostituzione, con un potenziale rafforzamento delle forme di sfruttamento preesistenti.  “Lo sfruttamento trova sempre forme nuove per operare – spiegano da Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione Onlus di Milano   -. Questo tema è complesso perchè non va analizzato solo in funzione dello sfruttamento sessuale: è l’intero sistema all’interno del quale queste persone vivono che le fa diventare vittime di sfruttamento. Noi sulle strade incontriamo persone che, nella stragrande maggioranza dei casi, arrivano da Paesi stranieri per vie illegali: diversamente non riuscirebbero mai ad approdare in Europa. Una volta arrivate in Italia, per molte di loro, è impossibile regolarizzare la loro presenza sul territorio e, quindi, acquisire diritti essenziali. Così entrano a far parte del circuito delle economie illegali e dello sfruttamento. Ogni storia, poi, è a sé”. 

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