Nel governo Draghi ci sono 23 ministri, alcuni, però, sono senza portafoglio. Cosa significa? E quali sono i loro compiti?
Tra i 23 ministri e ministre che fanno parte del governo presieduto da Mario Draghi ce ne sono nove "senza portafoglio", almeno per ora: Rapporti col parlamento, Innovazione tecnologica, Pubblica amministrazione, Affari generali e autonomia, Sud e coesione territoriali, Politiche giovanili, Pari opportunità e famiglia, Disabilità, Coordinamento iniziative turismo. Non si tratta di un’invenzione di Draghi: i ministri senza portafoglio, che oggi trovano inquadramento giuridico in una legge del 1988, esistevano già nei governi del Regno d’Italia, nell’Ottocento. A differenza dei colleghi "con portafoglio", non sono responsabili di un ministero (cioè di un apparato organizzativo con completa autonomia di decisione e di spesa), ma dirigono dipartimenti alla diretta dipendenza del Presidente del Consiglio. Si tratta, in molti casi, di figure eminentemente politiche, che permettono di bilanciare le appartenenze politiche all’interno della squadra Ma quali sono, nel dettaglio, le loro funzioni e i loro compiti? In questa puntata di Snack News, in dialogo con Luigi Testa, professore di diritto costituzionale presso l’Università Bocconi, discutiamo dell’origine di questa espressione, ma anche dei poteri e delle caratteristiche dei ministri senza portafoglio. ( Chiara Severgnini / CorriereTV ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/news/snack-news/ministro-senza-portafoglio-ma-cosa-significa/a3bee656-7b7f-11eb-a9cc-1eebe11a6a7c
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