30 Novembre 1989 – L’esplosione di una bomba, posizionata nella sua auto blindata e azionata a distanza, causa la morte del Presidente della Deutsche Bank Alfred Herrhausen. Nonostante la RAF (Rote Armee Fraktion) rivendichi l’attentato, nessuno dei terroristi successivamente finiti in mano alla giustizia è risultato o si è mai dichiarato colpevole.
Pochi giorni prima dell’attentato Herrhausen aveva rilasciato un’intervista al Wall Street Journal dove illustrava la sua visione di “Ostpolitik”, affermando che compito della Germania era quello di farsi da ponte economico fra Est e Ovest e che gli ex Stati comunisti non dovevano essere considerati “terra di conquista” da parte dell’Occidente. Aveva inoltre proposto al Fondo Monetario e alla Banca Mondiale di concedere ai Paesi dell’Est una moratoria sul debito di qualche anno.
La linea politico-economica solidale di Herrhausen verrà ripresa da Detlev Rohwedder, economista chiamato a dirigere la gestione pubblica delle vecchie fabbriche tedesco-orientali. Anche Rohwedder resterà ucciso in un attentato poche ore dopo aver dichiarato di voler privilegiare una politica di risanamento pubblico rispetto alla privatizzazione. Anche in questo caso, la RAF rivendicò l’attentato con una telefonata anonima.
Anche in questo caso non esiste ancora una definitiva verità giudiziaria.