17 giugno 1982 – Sotto il Ponte dei Frati Neri, a Londra, muore impiccato il Presidente del Banco Ambrosiano Roberto Calvi, fuggito dall’Italia dopo essere stato travolto dal più grande crack finanziario della storia italiana. Il corpo viene ritrovato la mattina successiva da Scotland Yard con le mani legate dietro la schiena e dei mattoni nelle tasche.
Lo stesso giorno, a Milano, muore anche la sua segretaria personale, precipitando dal quarto piano dell’edificio della banca. Entrambi i casi vengono inizialmente classificati come suicidi.
Detto “il banchiere di Dio” per il suo apparentamento con lo IOR (la Banca Vaticana diretta dall’arcivescovo Paul Marcinkus), Calvi controllava svariate società fantasma, con sede in noti paradisi fiscali, che avevano fatto da paravento all’ingarbugliato circolo di soldi con cui erano stati drenati ben duemila miliardi di lire; la complessa operazione copriva in realtà il riciclaggio del denaro di Cosa Nostra in connessione con la loggia massonica P2 di Licio Gelli.
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