Milano, 24 feb. (askanews) – Addio ad Antonio Catricalà, un grande servitore dello Stato. Catricalà, nato a Catanzaro il 7 febbraio 1952, sarebbe morto suicida, secondo una prima ricostruzione investigativa, nella sua casa di Roma, nel quartiere Parioli. Attualmente era presidente di Aeroporti di Roma e da pochi giorni era stato nominato alla guida dell’Igi, l’Istituto Grandi Infrastrutture.
Lunga e ricca d’incarichi la sua carriera cominciata subito dopo la laurea con lode in giurisprudenza alla Sapienza di Roma. Avvocato e magistrato del Consiglio di Stato, è stato presidente dell’Antitrust dal 2005 al 2011. Ha poi ricoperto la carica di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio durante il governo Monti e nel 2013 di viceministro allo Sviluppo Economico, con delega alle comunicazioni, nel governo Letta.
Nel 2003 è stato insignito, per iniziativa del presidente della Repubblica, del titolo di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.
Rigoroso durante gli impegni istituzionali, uomo di grande cultura e interessi, nel tempo libero Catricalà si dedicava alle sue passioni, come il teatro, partecipando al format "La storia a processo" di Elisa Greco. Come ricordano queste immagini, quando nel 2019 rivestì il ruolo di avvocato difensore di Robespierre, con puntiglio storico, passione e ironia.