7 maggio 1898 – Durante i moti popolari scoppiati spontaneamente a causa delle gravissime condizioni sociali, a Milano la cittadinanza si riunisce in massa riversandosi nelle strade principali della città; in risposta, il governo italiano decreta lo stato d’assedio utilizzando come scusa un possibile intento rivoluzionario delle manifestazioni e affidando pieni poteri al generale Fiorenzo Bava Beccaris.
Nell’arco di tre giorni più di 300 cittadini milanesi moriranno sotto le cannonate dell’esercito italiano.