Roma, 5 mar. (askanews) – Ripetono tutti la stessa cosa i commercianti di Napoli, mentre si avvicina la nuova zona rossa: la crisi ormai è impossibile da gestire, arancione o rosso non cambia, mentre tasse e bollette continuano ad arrivare. Ecco le voci di cinque gestiori di attività commerciali.
"Riguardo alla zona rossa, noi stiamo combattendo già da un anno fra la rossa, l’arancione…"
"Sì, ma comunque siamo già in crisi. Qua che la zona rossa c’è o non c’è, non cambia: la gente rimane chiusa in casa, ha paura di fare tutto; è tutto fermo".
"Io penso che la vera crisi sia venuta nel 2020, perchè non abbiamo avuto un attimo di respiro. Per l’ennesima volta ci chiudono un’altra volta".
"A questo punto ben venga la zona rossa, perché le utenze e le tasse continuano ad arrivare, e non capisco che lo Stato ci considera aperti"
"Festa del papà, Pasqua, ci interrompono un altro mese forte per i commercianti e quindi altre rimanenza invernali che non potremo vendere"
"Mi feci una passeggiata in zona centrale, tutti i negozi chiusi, una tristezza. Non lo so. Le tasse e le spese, quelle non mancano mai".
"Noi stiamo ancora ai ristori del vecchio governo Conte che devono ancora arrivare. Cosa devo dirle? Il lavoro è diminuito del 70% e non vediamo prospettive future fin quando non si aprirà il mondo intero, non parliamo di Napoli".
"Male moralmente, non ce la facciamo più ad affrontare neanche le spese necessarie"
"Duemila euro dalla Regione, milledue dall’Inps; non paghiamo neanche le bollette della luce"
"La mia prospettiva rimane solo col vaccino, col tempo si potrà risolvere questa situazione".
"Purtroppo non ci sono alternative, i contagi continuano a salire. Noi per dirla in napoletano già stamm accise. Non lo so dove andremo a finire. Si prega solo Dio che finiscano questi contagi ma la vedo no rossa: nerissima".