Milano, 2 feb. (askanews) – Appare così, dietro a un vetro, Aleksey Navalny in una giornata giudiziaria intensa a Mosca proprio sul caso del blogger in carcere. Un tribunale di Mosca sta valutando una richiesta del Servizio penitenziario federale per annullare i domiciliari per Navalny e sostituirli con una pena detentiva reale: fino a tre anni e mezzo di prigione meno 10 mesi che ha trascorso ai domiciliari. Navalny replica che è assurdo e che nei mesi scorsi era in Germania, fuori dai confini nazionali perchè doveva riprendersi da un tentativo di avvelenamento.
Ampia presenza di forze dell’ordine davanti alla corte, mentre si moltiplicano i fermi: sarebbero ben oltre 230. Inoltre la presenza di diplomatici stranieri al processo nel caso di Navalny irrita Mosca ed è considerata un’interferenza negli affari interni della Federazione Russa e un tentativo dell’Occidente di frenare la Russia, secondo la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.
Una posizione netta a poche ore dall’arrivo del capo della diplomazia dell’UE Josep Borrell che dovrebbe visitare Mosca dal 4 al 6 febbraio, in un momento in cui i legami tra Mosca e Bruxelles sono messi a dura prova proprio dal caso Navalny.
E una dura critica arriva anche anche dal portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov: "Sono liberi di agire in conformità con la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche, ma certamente non al di fuori del quadro di questa convenzione" ha detto Peskov. "Naturalmente, i diplomatici non dovrebbero in alcun modo interferire negli affari interni della Russia e consentire qualsiasi passo che possa essere associato a tentativi di fare pressione sul tribunale indipendente", ha aggiunto Peskov. Intanto il presidente del tribunale Simonovsky di Mosca, Vyacheslav Detishin, che stava valutando il caso Navalny, si è dimesso. Lo ha confermato il servizio stampa del tribunale.