Milano, 3 feb. (askanews) – Aleksey Navalny non è un semplice dissidente. Il suo caso, il suo arresto e ora la sua condanna in una colonia penale russa rischia di diventare una discriminante sullo scacchiere internazionale nei rapporti tra Mosca e l’Occidente, sul crinale di un cambio sostanziale degli interlocutori. Non soltanto la nuova amministrazione alla Casa Bianca, con il democratico Joe Biden alla presidenza dopo 4 anni di messaggi incoerenti durante l’era Trump. Ma anche l’Europa. Proprio mentre Roma si concentrava sulla sua crisi di governo, la pena comminata al blogger ha fatto parlare tutto il mondo ma soprattutto il vecchio continente.
Gli Stati Uniti hanno chiesto dopo pochi minuti "immediatamente e senza condizioni" il rilascio di Aleksey Navalny. Il segretario di Stato americano Antony Blinken lo ha chiesto in un tweet, dopo la condanna a Mosca per l’oppositore a 3 anni e mezzo in colonia penale. "Gli Stati Uniti – scrive Blinken – sono profondamente preoccupati per le azioni della Russia nei confronti di Aleksey Navalny. Ribadiamo la nostra richiesta per il suo rilascio immediato e incondizionato, nonché per il rilascio di tutti coloro che sono stati ingiustamente detenuti per aver esercitato i loro diritti".
In Europa, Gran Bretagna e Francia hanno chiesto l’immediato rilascio di Navalny. Il ministro degli Esteri britannico Raab ha definito la sentenza "perversa". Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che il dissenso politico non è mai un crimine .
Handelsblatt, testata tedesca sottolinea che "la pena detentiva di Navalny innesca le critiche internazionali. Angela Merkel condanna il verdetto lontano da ogni stato di diritto". Ma è soprattutto la tv tedesca Zdf a riassumere il caso: "Il politico dell’opposizione russo Alexei Navalny è stato arrestato dopo il suo ritorno in Russia. Navalny è stato vittima di un tentato avvelenamento nell’agosto 2020 ed è stato successivamente curato presso la clinica Charité di Berlino. Lì è stata scoperta una neurotossina del gruppo Novichok. L’UE ha imposto sanzioni alla Russia in relazione al caso Navalny; la Russia, da parte sua, ha risposto con misure punitive contro l’Occidente. Il caso Navalny sta ora interessando anche il già controverso progetto del gas Nord Stream 2". E sicurmante rimette in gioco non soltanto la questione dei diritti umani, ma anche i rapporti economici esistenti tra l’Ovest e Mosca.
Indeboliti magari dalla stagione di sanzioni scaturita dalla crisi ucraina e dall annessione della Crimea alla russia, ma sicuramente non cancellati. Anzi il condotto Nord Stream 2 che collega direttamente il gas russo alla Germania dimostra quanto complessa sia la situazione e quanto forti siano i legami. Nonostante la questione democratica, soprattutto ora, con la nuova presidenza americana, sarà sempre più preponderante.
Servizio di Cristina Giuliano
Montaggio a cura di Alessandro Violante
Immagini askanews/Afp/Internet