📌 Benjamin #Netanyahu è intervenuto all’assemblea generale dell’#ONU.
Il discorso ha avuto i toni di un tentativo di autoassoluzione per la sua guerra contro Hamas, dunque un’accusa al mondo colpevole di diffondere "bugie" sul suo operato. Non voleva andare all’Onu, sostiene Netanyahu, "perchè il mio Paese è in guerra e sta combattendo per la sua vita" ma dopo aver sentito le bugie e le calunnie rivolte al mio Paese da molte persone su questo podio, ho deciso di venire qui e di mettere le cose in chiaro".
Strappa qualche applauso, ma alcune delegazioni si alzano e se ne vanno, mentre lui chiarisce.
"#Israele è stato costretto a difendersi su sei fronti sostenuti dall’Iran", spiega, e poi avverte Teheran: se ci attaccate, noi vi colpiremo, non c’è angolo dell’Iran che non possiamo raggiungere, Israele sta vincendo. Israele non si fermerà, andremo avanti sino al ritorno degli ostaggi a casa. E i corpi di quelli morti dovranno essere restituiti ai familiari.
Poi l’accusa diventa esplicita soprattutto per le Nazioni Unite: sono una "contemptuous farce", una "sprezzante, sdegnosa farsa", ma non è solo l’Onu, colpevole per lui anche di ipocrisia, nelle sue mire. "I veri criminali di guerra non sono in Israele" sostiene in polemica con la Corte penale internazionale che ha emesso un mandato d’arresto nei suoi confronti con questa accusa.
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