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“Non so dove sia mio figlio, senza tomba da mesi”, caos cremazioni a Roma

Lunghe attese per le cremazioni, servizi inesistenti, personale insufficiente. È la realtà dei cimiteri romani che non riescono a smaltire il carico di tumulazioni e a gestire le scadenze trentennali delle concessioni. Al punto che ci sono salme letteralmente scomparse. I familiari chiedono informazioni ma è impossibile sapere dove si trovi il corpo e ottenere la cremazione, alla scadenza del loculo. Abbiamo incontrato Annamaria Calabassi, un figlio deceduto nel 1990. "Mi hanno chiamato a ottobre scorso per dirmi che o rinnovavamo la concessione trentennale o potevamo procedere per la cremazione", spiega affranta. "Abbiamo scelto questa seconda ipotesi, mi hanno detto che si sarebbe fatto in qualche mese invece a marzo, dopo sei mesi, mi hanno chiamata per dirmi che la cremazione sarebbe slittata a ottobre di quest’anno". Annamaria si è anche proposta di agire autonomamente, procedendo altrove alla cremazione del corpo. Ma la risposta di Ama è stata raggelante: "Non si toglie l’osso dalla bocca del cane". Senza un luogo in cui piangere il figlio scomparso, la famiglia ha deciso di agire per vie legali per ottenere giustizia.

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Redazione

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