Roma, 15 feb. (askanews) – In Nuova Zelanda sono arrivate le prime dosi di vaccino Pfizer contro il Covid-19, circa 60mila, che saranno somministrate a dal 20 febbraio iniziando dai funzionari di frontiera e dalle persone che lavorano nei centri di quarantena.
Contestualmente ad Auckland inizia un blocco di tre giorni dopo la scoperta del primo focolaio con la variante britannica del virus. Un mini-confinamento per circa due milioni di residenti, nella città più grande del Paese. Le scuole e le attività non essenziali restano chiuse da oggi per 72 ore e c’è il divieto di lasciare la città a meno che non ci sia davvero necessità.
"Fondamentalmente quello che vogliamo che la gente faccia è stare a casa – ha spiegato la prima ministra Jacinda Adern – e così per le prossime 72 ore, se siete ad Auckland, per favore restate a casa. Se, tuttavia, fate un lavoro per cui non è possibile lavorare da casa e non fate un lavoro nel pubblico allora vi chiediamo di seguire tutte le linee guida di salute pubblica".
Le autorità sanitarie stanno ultimando i test sulle persone risultate infette, tre; al momento i loro contatti sono negativi e si spera in una rapida revoca del contenimento. Ma ci si interroga su come questa variante sia arrivata nel Paese che sembrava aver quasi completamente sradicato il virus. I tre sono padre, madre e figlia. La donna lavora per una società che fornisce biancheria e cibo ai voli internazionali.
Questo è il primo contenimento in quasi sei mesi in Nuova Zelanda, lodata a livello mondiale per la sua capacità nel rispondere alla pandemia.
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