Roma, 11 mar. (askanews) – Enrico Letta si è preso 48 ore di tempo per decidere. Il Pd preme affinché l’ex premier diventi il nuovo segretario del partito, un no sarebbe un duro colpo soprattutto per la maggioranza interna che sosteneva l’ex segretario Nicola Zingaretti.
"Sono grato per la quantità di messaggi di incoraggiamento che sto ricevendo – ha detto Letta – ho il Pd nel cuore e queste sollecitazioni toccano le corde più profonde. Ma questa inattesa accelerazione mi prende davvero alla sprovvista".
Ha chiesto tempo per decidere. E sono ore importanti per capire se ci sarà una larga maggioranza pronta a sostenere l’ex premier all’assemblea del partito domenica; in modo che il ruolo di Letta non sia solo quello di un "traghettatore" ma rappresenti una svolta, sostenuta anche dalle varie correnti interne ai dem, capace di supportare al meglio il governo Draghi.
Andrea Marcucci, capogruppo Pd al Senato, ha detto che Letta "sarebbe certamente un candidato autorevole", insistendo però che poi "bisogna entrare nel merito, al Pd serve un segretario,
ma serve anche un congresso dopo le amministrative per risolvere molte questioni aperte da anni".
Un’apertura è arrivata anche Stefano Bonaccini, su cui punta l’area di Lorenzo Guerini e Luca Lotti per la sfida al prossimo congresso: "Serve che il Pd indichi soluzioni ai problemi di cittadini, famiglie e imprese, non occuparsi di dinamiche interne – ha commentato – parlare al Paese, non a se stessi. Per quanto riguarda il segretario, Enrico Letta è personalità autorevole e adeguata. Apriamo insieme una nuova fase costituente".