Roma, 15 nov. (askanews) – La polmonite è ancora oggi la quinta causa di morte nel mondo e provoca solo in Italia oltre 13.000 vittime l’anno. Una patologia grave tanto più rilevante oggi in una fase non ancora conclusa della pandemia da Covid-19. Francesco Blasi Direttore del reparto di Pneumologia della Fondazione IRCCS Cà Granda del Policlinico Ospedale Maggiore di Milano.
"La polmonite è un’infiammazione del polmone profondo e viene definita così perché è legata sostanzialmente alle infezioni respiratorie che possono essere virali e infezioni batteriche. E la causa fondamentale nell’adulto sono le infezioni batteriche, anche se in questo periodo di Covid le infezioni virali hanno ripreso la loro importanza. I soggetti più a rischio sono le età estreme: i bambino piccolo e il soggetto adulto anziano".
"Certamente nel bambino piccolo le difese immunitarie non sono maturate adeguatamente. Nel paziente adulto, soprattutto dopo i 65 anni la polmonite ha un’incidenza elevata, con una mortalità associata elevata. La mortalità per polmonite è ancora il 10% quindi non è una malattia che siccome c’è l’antibiotico siamo tutti tranquilli, non è così: il 10% dei pazienti che prendono la polmonite muoiono". "Il 10% di quelli che vanno in ospedale, per quelli che stanno fuori dall’ospedale cioè sono meno gravi, la mortalità è intorno all’1 o 2 per cento: però ancora c’è una mortalità importante".
La prevenzione è però possibile. E per sottolinearne l’importanza, Pfizer ha realizzato la campagna "Scegli di proteggerti".
"La vaccinazione contro la polmonite è importante perché abbiamo a disposizione dei vaccini molto efficaci che sono il vaccino per l’influenza e il vaccino per lo pneumococco. Lo pneumococco è il cosiddetto principe della polmonite" è in grado di dare tra il 10 e il 40 per cento di tutte le polmoniti che finiscono in ospedale. Quindi la vaccinazione per l’influenza e la vaccinazione per lo pneumococco sono due presìdi di grandissima importanza per ridurre il peso della della malattia a livello del Sistema Sanitario. In particolare in un momento come la pandemia Covid dove il sistema sanitario è già sotto stress per il Covid, la prevenzione dell’influenza e della infezione da pneumococco diventano due cardini per ridurre l’impatto delle infezioni sugli ospedali e sul sistema sanitario" .
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