Lione, 15 feb. (askanews) – Sono corpi e volti talmente realistici da produrre un effetto perturbante sullo spettatore. Sono le opere della mostra itinerante "Questo non è un corpo", il titolo gioca con la celebre opera di Magritte, che fa tappa fino a giugno a Lione dopo Bilbao, Canberra, Rotterdam e Bruxelles. In un ex zuccherificio alla perferia industriale della città francese sono riunite le opere dei più importanti artisti del movimento iperrealista.
Una corrente antitetica all’astrattismo, figlia piuttosto della pop art e che trae ispirazione dal realismo di Edward Hopper.
Clochard, neonati giganti, imbianchini, operai e donne al sole
sono tra i soggetti della mostra che mescola perasonaggi anonimi ad altri glamour, come ad esempio una riproduzione iperealistica di Andy Warhol.
"È davvero perturbante, dà l’impressione di essere più vero della natura,in ogni momento si ha la sensazione che possano muoversi, aprire gli occhi per fissarti un po", racconta divertita la studentessa Alexia Morand.
Le opere non sono sculture di cera delle celebrities, ha spiegato il curatore della mostra, Benoit Remiche: "Non ci sono opere provenienti dal Tussaud o dal Grevin. Qui non c’è solo la volontà di compiere uno sforzo di rappresentazione tecnica del reale, ma c’è invece una volontà o un orizzonte artistico di andare oltre alla rappresentazione per captare qualcos’altro: l’anima umana".
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