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Recovery, Conte: +3% Pil nel 2026. Restano tensioni nel governo

Roma, 22 gen. (askanews) – Il Recovery Plan è migliorabile e il contributo dei sindacati sarà valorizzato ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, incontrando i leader di Cgil, Cisl e Uil. Il premier ha incoraggiato un confronto "intenso e costruttivo" sulla versione aggiornata del piano che ha definito "migliorata" e che "secondo le prime valutazioni", ha detto, con "gli investimenti, gli incentivi e le riforme" porterà a una crescita di 3 punti di Pil nel 2026.

Ma se da una parte Conte va avanti sul Recovery Plan, dall’altra le tensioni politiche non si placano. Si punta a creare gruppi parlamentari di "volenterosi" a sostegno del governo e si guarda soprattutto ai centristi anche se la notizia del segretario dell’Udc Lorenzo Cesa, indagato dalla Procura di Catanzaro per concorso esterno in associazione mafiosa, che si è dimesso, è arrivata come una tegola sulla maggioranza.

Intanto, deputati e senatori di Italia Viva hanno espresso preoccupazione sulla situazione di stallo, ribadendo "la necessità, già espressa nel dibattito parlamentare, di una soluzione politica che abbia il respiro della legislatura e offra una visione dell’Italia per i prossimi anni".

L’opposizione è salita al Colle da Mattarella ribadendo che questo governo non può andare avanti e l’unica soluzione sono le elezioni. E anche il Pd inizia a vedere nero. Il vicesegretario Andrea Orlando, intervenendo a Piazzapulita’ su La7 ha detto chiaramente che vede vicino il voto. "Purtroppo sì – ha ammesso – perché è stata buttata all’aria la strada che ritenevano percorribile e non ne è stata creata un’altra".

Redazione

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