📌 Dal #Cairo arriva un ennesimo capitolo forse legato al processo per l’omicidio di Giulio #Regeni, con 4 agenti dei servizi segreti imputati, mai presenti in aula, ben protetti dalle autorità del loro Paese.
Un egiziano di nome #Zakaria si è rivolto alla nostra Ambasciata lo scorso 3 dicembre, affermando di essere un potenziale informatore. Ha detto di essere un insegnante statale, malato di cancro e perseguito dalla giustizia egiziana. Poche ore dopo, alle 3 di notte, sarebbe stato prelevato da alcuni uomini dalla propria casa.
La denuncia è arrivata dall’anziana madre, che prima si è rivolta alla polizia egiziana, non ricevendo però notizie, e lunedì 9 dicembre si è presentata nella sede diplomatica italiana, chiarendo che era stato lo stesso figlio, giorni prima, a suggerirle di recarsi all’Ambasciata d’Italia in caso di sua scomparsa. La madre di Zakaria ha riferito a un carabiniere, con l’aiuto di un interprete, che gli uomini in abiti civili le hanno dato l’impressione di appartenere alle istituzioni egiziane e si sono presentati senza qualificarsi. Avrebbero portato via Zakaria per farlo parlare con un loro responsabile, oltre a prendere anche il suo telefono.
Una questione che solleva diverse domande: la prima è che fine ha fatto Zakaria? Per quale motivo si è presentato all’Ambasciata? È un uomo senza nulla da perdere oppure una pedina in un gioco più grande di lui? E poi: sa veramente qualcosa sulla morte di Regeni? Sono coinvolte le autorità del Cairo nella sua scomparsa? Tutti quesiti al momento senza risposta. I dubbi però emergono anche sulla sicurezza generale dell’Ambasciata italiana. La Procura di Roma non commenta.
#tgla7