Riccardo Cocciante in un’intervista a Fanpage riavvolge il nastro della sua carriera. Dal successo di Margherita che non doveva nascere a Bella senz’anima che è stata la vera rottura, da Notre Dame de Paris che tornerà in Italia nel 2026 passando per Celeste nostalgia e il fenomeno Era già tutto previsto, riesplosa 50 anni dopo grazie al film Parthenope: "Con Sorrentino ci siamo detti poche cose precise, amo che le mie canzoni vivano oltre me". E ancora l’equivoco di A mano a mano: "Per molti è una canzone di Rino Gaetano, ma va bene così". A 78 anni vive un momento di iperattività artistica cui non intende rinunciare: "Sono un artista e l’artista è tale, dalla nascita alla morte. Non va in pensione, deve esprimersi fino alla fine, finché può. È una dannazione e una benedizione".
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