“Affidare la scelta dei deputati al suffragio universale non dice nulla e non significa nulla; e dà i risultati più disparati”.
12 maggio 1928 – Benito Mussolini illustra la riforma della legge elettorale in Senato.
I partiti vengono sostanzialmente aboliti, mentre il Gran Consiglio del Fascismo sarà chiamato a scegliere i candidati della cosiddetta “Lista Unica” da sottoporre a plebiscito. Contrariamente a quanto scritto dal Duce al primo punto del suo Manifesto nel 1919, le donne italiane continuano a non avere diritto di voto.