Milano, 22 mar. (askanews) – Riscoprire il corpo, in un momento in cui la stessa parola sembra infettiva, e farlo utilizzando i social network, ossia uno strumento che è, per altri versi, la più evanescente delle dimensioni. Eppure funziona, anzi, diventa persino commovente come proiezione di uno spazio di libertà che oggi appare inimmaginabile.
La Galleria Poggiali di Milano ha ospitato, attraverso Instagram, la performance LET’S GET PHYSICAL del duo di artiste Goldschmied e Chiari, ispirata dall’installazione ambientale "Dove andiamo a ballare questa sera?" che hanno creato nello spazio espositivo di Foro Buonaparte.
La performance è stata ideata dalle due artiste con la curatrice Anna Lea Antolini e i performer Eugenia Brezzi e Jacopo Giarda, che hanno messo in scena, in un panorama da "fine festa" che ricorda, anche politicamente, come è tipico della pratica di Goldschmied e Chiari, gli Anni Ottanta, la loro estetica e la loro drammatica complessità, in qualche modo alla base del nostro presente.
E la cui eredità si manifesta, altro gioco di specchi molto interessante, anche nell’influenza dell’ambiente sui corpi dei ballerini, con uno scambio tra psicologico e fisico, tra immateriale e, almeno così continuiamo a chiamarlo, reale.
Tra fantasia e mondo, un mondo nel quale oggi anche la semplice idea di andare a ballare suona come un atto di sovversione.
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