📌 Un rigore contestato e due giocatori espulsi sono state le scintille che hanno fatto scoppiare scontri violenti nello stadio di N’Ze’re’kore’ nella #Guinea sud-orientale, dove domenica si giocava una partita tra i club locale e la squadra ospite, il Labè.
La partita nella seconda città più grande del Paese, è degenerata verso la fine, al momento del cartellino rosso dell’arbitro.
I tifosi hanno cominciato a lanciare pietre, e secondo alcuni media locali avrebbero mirato contro gli spalti ufficiali dello stadio, dove si trovavano i delegati della giunta al potere. La partita infatti dedicata proprio al capo della giunta militare, generale Mamadi Doumbouya, che ha rovesciato nel 2021 l’ex presidente Alpha #Condè.
Con il lancio di pietre e le proteste sempre più accese la polizia ha cominciato a lanciare gas lacrimogeni. Si è scatenato il panico di massa. E con il panico il fuggi fuggi generale e poi la calca mortale. Alla fine si contano ameno 56 morti e decine di feriti, ma secondo alcune fonti mediche i morti sono stati fino a 100 e tra loro anche bambini.
I media locali riferiscono che alla fine della partita ci sono stati scontri anche nel resto della città. Un commissariato di polizia sarebbe stato saccheggiato e bruciato da alcuni rivoltosi. In serata la sicurezza in città è stata rafforzata e l’ospedale, il tribunale e un accampamento militare sono stati circondati da militari di guardia.
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