Ambientazione: la sala d’attesa del pronto soccorso di Borgo Trento. Interpreti: due persone in attesa e due infermieri. Co-protagonisti: una stampella e una fila di sedie in metallo. Figurante: una guardia giurata. Data di produzione: la sera di giovedì 3 aprile. Titolo: «La guardia che guarda». Cortometraggio di ordinaria violenza in ospedale, sottotitolo: «Che robe! Aspettare per ore per poi vedere questa m….».
Sta facendo il giro dei social il video che immortala l’ennesima aggressione in ospedale. Quella – questa volta – tra due «pazienti» che se le danno di santa ragione anche con una stampella e rovesciando le sedie, fino a quando due infermieri non li dividono. Il tutto sotto lo sguardo – ma quello e basta – di una guardia giurata che, in quel reparto, dovrebbe giustappunto evitare che cose simili accadano. «La guardia guarda e gli infermieri intervengono per sedare la rissa. È questo il triste riassunto di una situazione che conosciamo da tempo e che nessuno si decide a risolvere. Pazienti esasperati dalle lunghissime attese che perdono il controllo e a dover intervenire non sono le figure preposte alla sicurezza, ma medici, infermieri e operatori sanitari. Un paradosso che si ripete e che non possiamo più tollerare. Abbiamo denunciato più volte le gravi carenze nei servizi di vigilanza, ma ci ritroviamo ancora con personale sanitario lasciato solo a fronteggiare situazioni che nulla hanno a che vedere con la loro professione», le parole di Stefano Gottardi, segretario provinciale della Uil Fpl Verona che ribadisce come serva «un vero piano di sicurezza al Pronto Soccorso di Borgo Trento, non soluzioni di facciata».