26 settembre 1991 – Durante la storica staffetta televisiva tra “Samarcanda” di Michele Santoro e il “Maurizio Costanzo Show” dedicata a Libero Grassi, con la partecipazione del giudice Giovanni Falcone, uno spettatore interviene furiosamente a difesa della classe politica (segnatamente quella democristiana) circa le ipotesi di connivenza o collusione con il potere mafioso.
È Salvatore Cuffaro, futuro Presidente della Regione Siciliana e in seguito condannato definitivamente a sette anni di reclusione per favoreggiamento personale verso persone appartenenti a Cosa Nostra e rivelazione di segreto istruttorio.