Non si ferma in Turchia l’escalation di violenze della polizia contro gli studenti che stanno manifestando contro la nomina di Rettori fiduciari all’interno delle Università. Le proteste pacifiche, partite a inizio gennaio, hanno scatenato una serie di arresti che sta aumentando esponenzialmente in queste ore. La maggiore "retata" è avvenuta nella serata di lunedì 1 febbraio, mentre diverse decine di studenti e docenti della prestigiosa Università Boğaziçi stavano tenendo un sit-in per la liberazione di alcuni loro compagni precedentemente arrestati: 159 arresti solo nella giornata di lunedì. Uno degli studenti rilasciati, Umut, ci ha raccontato la sua esperienza in carcere: la paura, le minacce, le violenze fisiche e verbali. Anche Havin, studente LGBT dell’Università di Istabul, 22 anni, confida quello che ha passato durante i due giorni e le tre notti che ha passato in stato di fermo. "Molestie sessuali e percosse, ho avuto paura di morire", racconta. Intanto, nella giornata di martedì 2 febbraio, le proteste dilagano anche nelle altre principali città turche, come ad Ankara.
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