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Senato, Casellati ricorda Marini: uomo del popolo, schivo, leale

Milano, 17 feb. (askanews) – "Abruzzese di origini, reatino di adozione, primogenito di sette fratelli in una famiglia di modeste condizioni economiche, Franco Marini è stato un vero uomo del popolo, per tutta la vita al servizio dei cittadini. Un sindacalista di razza. Sempre pronto al confronto, anche duro quando necessario, ma comunque volto a costruire, mai ad alimentare conflitti". Così la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, aprendo la seduta dell’Aula ricorda "con profonda commozione il Presidente Franco Marini", prima del minuto di silenzio in sua memoria.

"Un uomo di poche parole, ma ogni volta concrete, autorevoli, incisive. Un politico appassionato", ha sottolineato Casellati". "Forte di una visione innovatrice del mondo del lavoro ma attenta e sensibile alle istanze dei lavoratori e alla difesa dei loro diritti. Quei diritti che Franco Marini ha sempre sostenuto con la determinazione di un "lupo"; con l’orgogliosa tenacia di un Alpino. Che erano il suo tratto distintivo, insieme a quella indole schiva, riservata, burbera talvolta, che tuttavia celava uno spirito generoso, leale e di rara integrità morale".

"Esponente storico dei cattolici democratici, ne ha guidato per molti anni l’ala più riformatrice, per poi tramandarne l’eredità culturale e politica nell’esperienza del Partito Popolare e, quindi, del Partito Democratico. L’impegno sindacale di una vita e il ruolo determinante assunto alla guida della CISL in un’epoca di grandi conflitti sociali e forti tensioni sul fronte della contrattazione collettiva, lo portarono alla guida del Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale nel VII Governo Andreotti. Un incarico che Franco Marini seppe interpretare con rigore, responsabilità e profondo rispetto per le istituzioni. Eletto per la prima volta alla Camera dei deputati nel 1992 con un vero e proprio plebiscito di voti, a testimonianza del suo forte legame con il territorio, Franco Marini è stato parlamentare per ben sei legislature, di cui due in Senato".

"Il 29 aprile 2006, in occasione della sua elezione a Presidente di questa Assemblea all’inizio di una legislatura che si preannunciava complessa negli equilibri parlamentari, ebbe a ricordare che: "la forza di una democrazia matura come la nostra risiede anche nel saper convergere insieme sulle decisioni e sulle scelte migliori per il nostro Paese; farlo senza avere il timore di perdere le nostre identità, che sono un bene prezioso, e le stesse responsabilità che hanno maggioranza e opposizione". Una riflessione che, oggi come allora, rispecchia fedelmente il suo pensiero, l’imparzialità e la saggezza con cui ha guidato il Senato e il suo instancabile impegno per il consolidamento di una democrazia parlamentare dialogante fondata sui valori della Repubblica e della Costituzione. La sua scomparsa lascia un grande vuoto nella politica italiana. Nel rinnovare ai familiari del Presidente Franco Marini il mio cordoglio personale insieme alla vicinanza di questa Assemblea e di tutto il Senato della Repubblica vi invito ad osservare un minuto di silenzio", conclude la presidente del Senato, prima del muto omaggio e di un lungo applauso.

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