Roma, 28 gen. (askanews) – Un videomapping monumentale dedicato alla memoria delle vittime dell Olocausto. Lo ha ospitato, per celebrare il Giorno Internazionale della Memoria, il Palazzo dei Congressi all Eur, in una iniziativa alla quale ha partecipato anche la Sindaca di Roma Virginia Raggi, promossa da Eur Spa, con il patrocinio di Roma Capitale, in stretta collaborazione con la Comunità Ebraica di Roma, con la quale ha sottoscritto un protocollo per sostenere attivamente eventi o iniziative per la valorizzazione della memoria della Shoah.
L’intervento di videoarte è stato curato dai Quiet Ensemble, sulla facciata monumentale del Palazzo dei Congressi, proponendo un viaggio nella memoria dal forte impatto emotivo.
Un opera realizzata combinando video e immagini fotografiche, concesse dalla Fondazione Museo della Shoah, di donne, uomini e soprattutto bambini di famiglia ebraica, che furono deportati ad Auschwitz e mai tornarono, con frasi di Primo Levi, Piero Terracina, Ugo della Seta, Simon Wiesenthal, Hanna Arendt, Liliana Segre, Jean-Luc Godard, Italo Calvino, Ray Bradbury, capace di creare una uniformità complessiva della narrazione incentrata sul valore della memoria della Shoah.
Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma: "Siamo all’Eur, il quartiere simbolo di una ideologia e tutto ciò che ci circonda è l’emblema di un passato che sicuramente dobbiamo ricordare. Ma dobbiamo riempire anche di nuovi contenuti, da qui l’iniziativa che viene dal presidente Sasso e da Eur Spa e che sottolinea la volontà di crescere costruendo un futuro diverso, che si basa sulla memoria che abbiamo costruito in questi anni, sul nostro passato che sicuramente non possiamo cancellare ma possiamo costruire su altre fondamenta".
L’EUR, quindi, icona del razionalismo italiano, come luogo simbolo dove realizzare il dialogo tra culture, con azioni significative per la Città, come la volontà di ospitare in modo permanente la sede del Museo della Shoah di Roma. L’Amministratore delegato di Eur Spa Antonio Rosati: "La memoria è una delle sfide più grandi che le società moderne hanno, per i nostri figli, i nostri ragazzi, perchè quella generazione che ha sofferto cose inenarrabili per ovvie ragioni anagrafiche se ne sta andando, e dobbiamo lasciare un seme di pace, di tolleranza perchè mai più torni l’orrore".