Un giorno qualunque si è svegliato che non riusciva più a parlare normalmente. La sua vita è cambiata all’improvviso e per circa 8 anni questo ragazzo non ha avuto una diagnosi.
James Sutliff nel 2008 era un giovane uomo apparentemente sano di 24 anni, che faceva sport e giocava a rugby, finché, dopo una serata al bar con gli amici, ha iniziato ad avvertire strani disturbi: “La mattina dopo mi sentivo debole, credevo di aver bevuto troppo. Ho schiacciato un pisolino e al risveglio mi sono accorto che non riuscivo a scandire le parole”.
James all’inizio ha ignorato i sintomi, cercando di andare avanti come se niente fosse successo, ma dopo alcuni giorni la situazione è peggiorata e un amico ha dovuto accompagnarlo in ospedale: “Mi hanno sottoposto a ogni tipo di test, ma i medici erano confusi. Non capivano quello che mi stava succedendo”.
Dopo la bocca, è stato il turno delle mani; James non poteva più a controllarle, aprirle e chiuderle era diventata una sofferenza tale che ha dovuto abbandonare il suo lavoro di idraulico, cadendo nel vortice della depressione.
Nel giorno più bello della sua vita, quello in cui ha sposato la sua compagna, non è stato in grado nemmeno a pronunciare le sue promesse nuziali.
Ma questo ragazzo di Leicester, in Inghilterra, era determinato a risolvere il mistero della sua condizione; dopo essersi affidato a un neurologo esperto, finalmente ha iniziato a vedere la luce alla fine del tunnel: James ha scoperto che era affetto da distonia, un disturbo di natura neurologica, che causa contrazioni e spasmi muscolari involontari, scatti e tremori, forzando chi ne soffre ad assumere posture anormali o a fare movimenti inconsueti.
A quel punto ha potuto cominciare dei trattamenti specifici, compresa la riabilitazione, che gli ha permesso di fare miglioramenti e di tornare a parlare.
James ha deciso di documentare il suo percorso sui social, per lanciare un messaggio di speranza; nonostante tutte le difficoltà è diventato un modello e un personal trainer specializzato nell’assistenza alle persone con disabilità.
Oggi non rimpiange il suo passato, ma accoglie con gioia tutto quello che il presente ha da offrirgli e la sua storia è la prova che non importa quante volte cadi, ma quante volte cadi e ti rialzi: “Odio la mia condizione, ma poi penso alla differenza che sto facendo per la vita delle persone, e sono felice!”.
Si ringrazia per la concessione delle immagini:
JAMES SUTLIFF
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