Boca Chica, 4 mar. (askanews) – È andato tutto bene… o quasi; dopo diversi rinvii e 9 precedenti tentativi falliti, finalmente il decimo prototipo SN10 della navetta Starship di SpaceX, progettata per portare l’uomo sulla Luna e, un domani, anche su Marte, è riuscito a ritornare sulla piazzola d’atterraggio del centro sperimentale di Boca Chica, in Texas, dopo un balzo a 10 Km d’altezza.
La gioia però è durata poco, perché qualche minuto dopo l’atterraggio anche questa navetta è esplosa come tutte le altre, questa volta a causa di una perdita di metano che gli addetti alla rampa, nonostante un tempestivo intervento, non sono riusciti a controllare.
Il test di volo, in ogni caso, è stato un successo e ha permesso di raccogliere dati importanti per la futura produzione in serie dei veicoli spaziali. A partire dal decollo, con il perfetto funzionamento dei motori Raptor che pure nei giorni precedenti avevano dato qualche problema, poi l’ascesa, la transizione in volo orizzontale, il volo planato e, finalmente, la corretta riaccensione dei motori e l’atterraggio che, comunque, è stato un po’ "pesante", tanto da danneggiare le gambe del carrello.
Tuttavia, almeno per qualche minuto, la Starship è sopravvissuta, tanto che il commentatore dello streaming video di SpaceX ha concluso la diretta con toni trionfalistici.
Subito dopo, però, l’esplosione che fortunatamente non ha causato danni alle persone, mentre i possibili danni alla piazzola verranno valutati nelle prossime ore.