Milano, 9 mar. (askanews) – Sputnik V o non Sputnik V, questo è il dilemma. Il vaccino russo contro il covid 19, come anticipato da askanews verrà prodotto in Italia, a nord di Milano in Brianza, dalla società "ADIENNE", parte della multinazionale "ADIENNE Pharma&Biotech", da luglio 2021, che entro fine anno prevede di realizzare presso lo stabilimento di Caponago (Mb) 10 milioni di dosi. Che ci sia o no l’ok dell’Ema, e quindi indipendentemente dal fatto che il vaccino alla fine sia distribuito in Europa o meno.
La questione procede in parallelo con la richiesta dell’assessore laziale Alessio D’Amato per il governo di produrre il vaccino russo nei bioreattori del Lazio. In questo caso potrebbe essere un nuovo frutto della collaborazione tra l Istituto nazionale di malattie infettive Lazzaro Spallanzani e il Centro nazionale di ricerca epidemiologica e microbiologia N. Gamaleya, l’importante centro di Mosca dove è stato sviluppato lo Sputnik V. Una collaborazione già rodata con lo sviluppo del vaccino con l’Ebola.
Ma mentre la produzione laziale sarà subordinata all’ok dell’Ema, quella lombarda no. Secondo la Camera di Commercio italo russa "ADIENNE" sarà la prima società europea a produrre Sputnik, prima ancora di R-Pharm Germany GmbH, filiale tedesca della casa farmaceutica russa R-Pharm, che aveva inoltrato la richiesta di autorizzazione del vaccino russo da parte dell’Ema (l’agenzia europea del farmaco). "Adienne" di Caponago (Mb), ha il vantaggio di possedere i bioreattori necessari alla produzione come anche presso lo stabilimento di Lugano, ma a quanto pare la produzione avverrà soltanto in Italia.
Servizio di Cristina Giuliano
Montaggio a cura di Linda Verzani
Immagini a cura di askanews, Afp