23 Dicembre 1984 – A dieci anni dalla tragedia dell’Italicus, sempre a San Benedetto Val di Sambro un altro attentato dinamitardo provoca la strage del rapido 904 Napoli-Milano, carico di passeggeri in viaggio per le vacanze natalizie. Si contano 15 morti e più di 100 feriti.
Dalle indagini emergeranno i collegamenti tra Cosa Nostra, la Camorra napoletana, la Banda della Magliana, il terrorismo eversivo neofascista e la Loggia P2, che avrebbero architettato l’attentato con l’intento di “distogliere l’attenzione degli apparati istituzionali dalla lotta alle centrali emergenti della criminalità organizzata, che in quel tempo subiva la decisiva offensiva di polizia e magistratura, per rilanciare l’immagine del terrorismo come l’unico, reale nemico” (cit.: Pier Luigi Vigna).
Il processo vedrà alla sbarra diversi personaggi di spicco della Cupola, ma le sentenze di condanna saranno in seguito annullate dal giudice Corrado Carnevale (anche noto come “l’ammazzasentenze”).
Pippo Calò e altri boss saranno infine condannati in via definitiva dopo l’ordine della Cassazione di ripetere il processo.