Roma, 30 dic. (askanews) – Un’onda verde, in festa, nonostante il Covid, si è riversata nelle strade di Buenos Aires dopo che il Senato dell’Argentina ha votato a favore della legge per la legalizzazione dell’aborto fino alla 14esima settimana di gravidanza.
Dopo una seduta fiume, la legge è stata approvata con 38 voti a favore, 29 contrari e un astenuto.
Una decisione storica per il Paese a maggioranza cattolica e per l’intera regione dell’America latina, dove vigono le leggi più restrittive sull’interruzione di gravidanza. Il testo, già approvato dalla Camera, aveva anche il sostegno del presidente Alberto Fernandez Fernandez che aveva definito l’aborto un problema di salute pubblica, ricordando le migliaia di donne morte per aborti clandestini nel Paese.
"Sono molto emozionata, è una giornata storica – dice una ragazza – non c’è altro da dire, è un nostro diritto che ci siamo riguadagnate".
Due anni fa la legge era stata bocciata per pochi voti. In piazza sono scesi anche cattolici e attivisti anti-abortisti: "Sappiamo che la giustizia è l’ultima risorsa, una situazione come questa può sollevare l’incostituzionalità di una legge di questo tipo, che naturalmente sappiamo essere incostituzionale".
"Non ci arrenderemo, continueremo a lottare per le donne, per i bambini, per quelli di cui il governo non si è ancora occupato" aggiunge una suora.