21 settembre 1990 – Sulla statale Agrigento-Caltanissetta, a bordo della sua vecchia Ford Fiesta e privo di scorta, il giudice Rosario Livatino viene assassinato da sicari della Stidda girgentina, organizzazione mafiosa nata dai fuoriusciti da Cosa Nostra. La vicenda del magistrato, morto a soli 38 anni, è stata portata sul grande schermo dal regista Alessandro […]
6 settembre 1992 – Nel vicentino viene arrestato Giuseppe “Piddu” Madonia, rappresentante della provincia di Caltanissetta nella Commissione di Cosa Nostra. Figlio di don Ciccio Madonia (l’erede di Giuseppe Genco Russo), Piddu è uno degli alleati più fidati di Totò Riina. Il suo arresto costituisce il primo, pesante colpo messo a segno dalle forze dell’ordine […]
5 settembre 2010 – Ad Acciaroli, frazione marittima del comune cilentano di Pollica, il sindaco Angelo Vassallo viene ucciso in un attentato mentre rientra nella propria abitazione. Anche se a tutt’oggi i responsabili non sono ancora stati identificati, verosimilmente l’omicidio è stato commissionato dalla camorra, vista la tenace opposizione del “sindaco pescatore” a pratiche illegali […]
2 agosto 1958 – A Corleone, il boss Michele Navarra viene ucciso dai sicari del suo ambizioso campiere, Luciano Liggio. In seguito all’omicidio i Corleonesi iniziano la loro ascesa alla guida di Cosa Nostra.
Poliziotto siciliano nato nel 1930 e scomparso il 21 luglio 1979
Noto come il “Prefetto di ferro”, funzionario governativo nato a Pavia nel 1871 e scomparso il 5 luglio 1942 Pur con metodi non sempre ortodossi, anzi, spesso particolarmente duri (da cui il soprannome), Mori era riuscito per primo ad ottenere importanti risultati nella lotta al fenomeno mafioso. Non si era fatto problemi neanche a perseguire […]
30 maggio 1978 – A Palermo, un commando di killer corleonesi guidato da Leoluca Bagarella uccide Giuseppe Di Cristina, detto “La tigre”, alleato di Stefano Bontate e rappresentante della provincia di Caltanissetta nella Commissione di Cosa Nostra. Nelle sue tasche, il capo della Mobile Boris Giuliano trova alcuni assegni per il banchiere Michele Sindona firmati […]
“Ho ucciso Giovanni Falcone. Ma non era la prima volta: avevo già adoperato l’auto bomba per uccidere il giudice Rocco Chinnici e gli uomini della sua scorta. Sono responsabile del sequestro e della morte del piccolo Giuseppe Di Matteo, che aveva tredici anni quando fu rapito e quindici quando fu ammazzato. Ho commesso e ordinato […]