5 settembre 1945 – Iva Toguri D’Aquino, nippo-americana sospettata di essere “Tokyo Rose”, la più famosa voce radiofonica della propaganda giapponese, viene attirata in una trappola organizzata dall’FBI in combutta con due giornalisti di Cosmopolitan e arrestata per alto tradimento a Yokohama.
Durante la guerra, la sua trasmissione “The Zero Hour” aveva avuto chiaramente lo scopo di demoralizzare i soldati americani, così come molti altri analoghi programmi in inglese; ma la sua conduzione e soprattutto la sua voce dolce e rassicurante avevano reso “la più amichevole nemica” un vero e proprio mito tra le forze statunitensi, tanto che molti prigionieri di guerra americani e australiani testimonieranno in suo favore, assicurando che Iva non aveva di fatto commesso alcun illecito.
Al termine del processo Tokyo Rose sarà comunque condannata a 10 anni di reclusione. Anni dopo, il cronista Ronald Yates del Chicago Tribune scoprirà che i due testimoni-chiave dell’accusa avevano spergiurato: l’FBI li aveva costretti a fornire false dichiarazioni, minacciandoli di arresto in caso contrario.
Appurata la verità, Gerald Ford concederà a Iva il perdono presidenziale nel 1977.