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Turchia, insulti e violenza della polizia contro gli studenti: “Picchiati in testa con le manette”

Non si ferma in Turchia l’ondata di arresti e di violenze da parte della polizia contro gli studenti scesi in piazza a manifestare contro il regime di Erdogan. In particolare migliaia di studenti protestano contro la nomina di rettori fiduciari da parte del Presidente in cinque prestigiose università, tra cui la Boğaziçi, da cui tutto è partito. "La nomina diretta di un rettore fiduciario rappresenta un tentativo da parte del governo di controllare le università e – di conseguenza – di limitarne la libertà e il pluralismo", commenta la Direttrice di Human Rights Watch Istanbul, Emma Sinclair-Webb.
Abbiamo raccolto diverse testimonianze di studenti arrestati durante le manifestazioni, che raccontano le violenze subite, dagli arresti in casa all’impossibilità di parlare con i loro legali, passando per molestie sessuali e l’utilizzo di gas lacrimogeni all’interno di spazi chiusi. 

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Redazione

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