Davanti all’orditura Luana, l’azienda dove è morta Luana D’Orazio, il giorno dopo l’incidente in cui è morta la giovane 22enne.
L’orditura Luana, l’azienda in cui ha perso la vita Luana D’Orazio, il giorno dopo l’incidente è vuota. Macchine ferme, operai a casa. La tragedia ha colpito tutti. In azienda soltanto un dipendente, colui che intorno alle 10.30 ha aperto il cancello ai tecnici del dipartimento di prevenzione della Asl. Sul posto anche il signor Marchetti, un amico di famiglia, sconvolto da quanto accaduto: «Luana era la figlia di un mio amico, era una ragazza di 22 anni, aveva un bambino di 5 anni, era fidanzata, era una ragazza semplice, per bene, lavorava volentieri e aveva volontà di lavorare, ha anche un fratello disabile, la situazione in famiglia è un po’ delicata». E poi: «L’ho saputo tramite amici perché addirittura si è saputo prima noi che il babbo, i genitori lo hanno saputo ieri alle 14.30 quando sono arrivati i carabinieri, noi invece lo sapevamo da prima, è dura, mi sembra assurdo morire in questo modo con la sicurezza che c’è. Il padre è disperato". «Strano che l’orditore ( Jacopo Storni / Corriere Tv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/cronaca/amico-famiglia-luana-era-ragazza-semplice-lavorava-volentieri-assurdo-morire-un-orditoio-ora-padre-disperato/1bdc9a20-acb3-11eb-b89d-9c2f0a2ddccd
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