Milano, 4 mar. (askanews) – Una pratica radicale che unisce il video, la danza e la performance, per dare vita a un linguaggio artistico fondativo, sospeso tra le varie discipline, che genera una intensa sensazione di libertà. Ha finalmente aperto in Fondazione ICA Milano la mostra dedicata all’artista americano Charles Atlas, inizialmente prevista per febbraio 2020 e poi fermata dallo scoppio della pandemia. Il risultato, oggi, appare ancora più forte, anche per la struttura che la mostra, curata dal direttore di ICA, Alberto Salvadori, ha assunto dentro lo spazio milanese.
"La mostra – ha spiegato Salvadori ad askanews – è stata concepita e realizzata direttamente dall’artista, insieme a me, nel senso che ho fatto il curatore come compagno di viaggio. La mostra è proprio un vero lavoro dell’artista ed è una mostra-opera, mi piace definirla così".
Proprio questo aspetto, questa dimensione complessiva, sembra costituire il sistema nervoso dell’esposizione, che, attraverso varie sale e vari schermi, ripercorre la carriera di Atlas e dà spazio alle diverse anime del suo lavoro, che lo ha visto collaborare negli anni con leggende come Merce Cunningham e personaggi straordinari come la drag queen Lady Bunny.
"Questa mostra – ha aggiunto il curatore – è una punteggiatura attraverso questa vita vissuta a vari livelli, nel senso che Charles ha lavorato sempre on stage, quindi in maniera ufficiale con tutti i grandi interpreti della danza post moderna o di quello che è definito in un contesto di performance, ma anche in una dimensione off stage che era meno ufficiale, ma altrettanto ricca e straordinariamente intensa che era quello del clubbing e del mondo underground".
In questa sorta di cortocircuito, che è poi la cifra dello sguardo di Atlas, si situa un’altra grande fetta della suggestione della mostra, dispositivo artistico, ovviamente, ma anche "morale", nel senso dell’allargamento più vasto possibile di questo concetto, oltre le ipocrisie, gli steccati e, appunto, i moralismi.
"E’ una ricerca proprio di una libertà identitaria – ha concluso Alberto Salvadori – con dei principi veramente interessanti e attuali".
"Charles Atlas. Ominous, Glamorous, Momentous, Ridiculous" è visitabile su appuntamento in ICA Milano fino al 26 marzo.
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