📌 L’#Europa "si deve svegliare", e anche "in fretta". E’ il richiamo della presidente della Commissione Europea #Ursula von der Leyen, intervenendo nella plenaria del #Parlamento a Strasburgo.
"Vediamo la potenza e i pericoli – afferma – generati da una crescente e inquietante lega di Stati autoritari. La #Corea del Nord sta consegnando ordini su ordini di munizioni alla Russia. E l’#Iran fornisce droni d’attacco, e soprattutto la tecnologia che li supporta, per infliggere danni indicibili alle città e ai cittadini ucraini".
"La continua guerra a #Gaza e la destabilizzazione su larga scala in Medio Oriente – continua – indicano un’era di insicurezza e conflitto, nella regione e non solo. E assistiamo al continuo aumento della concorrenza economica aggressiva e delle distorsioni, che portano con sé alcuni rischi molto reali per la sicurezza europea. Quindi, per dirlo senza mezzi termini, come ha fatto il mese scorso il presidente uscente della Finlandia Sauli Niinistö: ‘L’Europa deve svegliarsi’. E, aggiungerei, con urgenza. Perché qui c’è molto in gioco: la nostra libertà e la nostra prosperità. E dobbiamo iniziare a comportarci di conseguenza", conclude.
"È tempo di discutere dell’utilizzo dei profitti inaspettati dei beni russi congelati per acquistare congiuntamente equipaggiamenti militari per l’Ucraina – ha detto la presidente – Si tratta di un’assunzione di responsabilità da parte dell’Europa per la propria sicurezza".
"La semplice verità è che non possiamo permetterci il lusso di stare tranquilli. Non abbiamo il controllo sulle elezioni o sulle decisioni in altre parti del mondo. Con o senza il sostegno dei nostri partner, non possiamo permettere che la Russia vinca", ha sottolineato.
Una guerra in Europa forse "non è imminente", ma "non è impossibile". I progressi fatti finora nel campo della difesa, afferma, "dimostrano che l’Europa ha iniziato a comprendere l’urgenza e la portata della sfida che ci aspetta. Ma c’è molto altro da fare. E dobbiamo muoverci velocemente.
"I rischi di una guerra – continua – non dovrebbero essere esagerati, ma bisogna prepararsi. E tutto ciò inizia con l’urgente necessità di ricostruire, rifornire e modernizzare le forze armate degli Stati membri.
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