📌 Stanno creando molte polemiche le parole del ministro dell’Istruzione Giovanni #Valditara. In un video messaggio inviato per la presentazione della Fondazione Giulia #Cecchettin, Valditara è, infatti, tornato sul concetto di patriarcato collegando l’aumento degli abusi sulle donne all’immigrazione illegale.
"Deve essere chiara a ogni nuovo venuto, a tutti coloro che vogliono vivere con noi, la portata della nostra Costituzione, che non ammette discriminazioni fondate sul sesso. Occorre non far finta di non vedere che l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale".
"Massimo #Cacciari esagera, aveva detto poco prima il ministro, quando dice che il patriarcato è morto 200 anni fa, ma certamente il patriarcato come fenomeno giuridico è finito con la riforma del diritto di famiglia del 1975 che ha sostituito alla famiglia fondata sulla gerarchia, la famiglia fondata sull’eguaglianza. Ci sono invece residui di maschilismo, diciamo di machismo, che vanno combattuti"
Poche ore e comincia la raffica delle repliche. Prima fra tutte, composta e pacata, arriva quella del papà di Giulia Cecchettin uccisa l’11 novembre 2023 dal suo fidanzato Filippo #Turetta: "Le parole del ministro Valditara? Diciamo che ci sono dei valori condivisi e altri sui quali dovremo confrontarci, ecco", spiega a margine della presentazione della Fondazione Gino Cecchettin.
Si vergogni, è spudorato razzismo, afferma il segretario di +Europa. Riccardo Magi poi aggiunge: "La sua affermazione è smentita da ogni statistica: i dati diffusi dal ministero dell’Interno parlano chiaro: oltre l’80% dei femminicidi in Italia è commesso da cittadini italiani". Bisogna cambiare la mentalità "partendo da idee condivise" dice #Roccella partendo dalle attività scolastiche. "Nessuna legge" dice, "avrebbe potuto salvare Giulia"
#tgla7 #shorts
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