Ken incinto ha fatto generare numerosi post di persone scandalizzate e indignate – per farvi capire: il sentiment generale può essere sintetizzato con “ci mancava solo questo” o “dove andremo a finire signora mia”.
E in effetti questa è una bambola che farebbe scandalo… se solo esistesse. Esatto, Ken incinto non esiste. Come in ogni fake news, anche in quella di Ken incinto, si manipola l’informazione per deformare la realtà.
Perché sì, la Mattel negli ultimi anni ha cercato di diventare sempre più inclusiva e nel 2022, per esempio, ha lanciato una Barbie ispirata a Lavaerne Cox, attrice e attivista transgender – ma non ha mai concepito né tantomeno lanciato Ken incinto.
Appunto, fake news. Ma perché sta diventando virale proprio ora?
Perché secondo il sito filorusso Pravda-FR.com, la vendita del Ken incinto “battono i record” nel mondo occidentale.
Ma questa bambola non esiste. E non solo: le immagini sono state create dall’IA.
Il Ken incinto fa parte di una strategia molto più ampia portata avanti dalla Russia per screditare l’Occidente. L’obiettivo sarebbe rappresentare la Russia come una roccaforte di valori tradizionalisti attaccata dalla propaganda occidentale, dai nuovi assurdi valori occidentali.
Ken incinto, però, non nasce da questo tipo di propaganda. Questa immagine era stata pubblicata la prima volta il 26 ottobre 2023, su The Forbidden Toys. Nella descrizione la pagina spiega che si tratta di un prototipo mai realizzato dalla Mattel, e negli hastag appare anche l’intelligenza artificiale – appunto perché la foto è stata generata in quel modo.
In generale, però, l’idea di Ken incinto nasce ancora prima, nel 2022, con Babylon Bee un noto sito dichiaratamente satirico. In un articolo era stato scritto che Mattel avrebbe rilasciato la bambola “per celebrare il Pride Month”, concludendo con “Disponibile ovunque vengano venduti giocattoli senza un genere specifico".
Insomma, nessun bambino si ritroverà tra gli scaffali dei negozi di giocattoli Ken con il pancione. Noi, però, tra i nostri post, continueremo sicuramente a trovare fake news che generano e strumentalizzano la disinformazione. Per questo dobbiamo sempre stare attenti e verificare le fonti piuttosto che, come prima cosa, correre a commentare e condividere quel post, indignati.
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