Roma, 12 feb. (askanews) – Dopo due anni di battaglie legali Meghan Markle ha vinto contro il tabloid britannico Mail On Sunday che aveva pubblicato alcuni estratti della lettera "personale e privata" scritta a mano a suo padre Thomas Markle.
Per la vicenda, gli editori del Mail Online e del Mail On Sunday sono stati condannati per violazione della privacy e del copyright; il giudice Mark Warby ha spiegato che "la maggior parte di ciò che è stato pubblicato riguardava il sentimeno di angoscia della duchessa per il comportamento di suo padre, come lei lo vedeva, e la conseguente spaccatura tra loro. "Questioni intrinsecamente private e personali", che lei si aspettava rimanessero tali.
Soddisfazione per Meghan: "Dopo due lunghi anni di contenzioso, sono grata ai tribunali per aver deciso che l’Associated Newspapers – editore del gruppo – deve rispondere delle pratiche illegali e disumanizzanti. Queste tattiche – ha detto – non sono nuove … Per loro è un gioco. Per me e per molti altri, si tratta di vita reale, relazioni reali e tristezza molto reale. Il danno che hanno fatto e continuano a fare è grande. Il mondo, invece, ha bisogno di notizie affidabili, verificate e di alta qualità".
La famosa lettera era stata scritta nell’agosto 2018 dopo la mancata presenza del padre alle nozze con il principe Harry. Gli avvocati di Associated Newspaper si difendono e promettono di andare avanti in appello. "Ora sappiamo che almeno quattro funzionari del palazzo l’hanno aiutata a scrivere la lettera – ha detto uno di loro, Mark Stephens -. Una cosa insolita, anche per un membro della famiglia reale, avere dei funzionari pubblici che assistono in qualcosa che è destinato a essere privato. Essi tendono a lavorare con cose che saranno rivolte al pubblico, e quindi la domanda è: questa era una lettera rivolta al pubblico? E’ questo il motivo per cui i dipendenti pubblici hanno speso del tempo per lavorarci? O c’è qualcosa di più? Penso che ci siano diverse questioni da considerare per la Corte d’Appello".